– Immagine generata da Google Gemini.
Prendete macOS Tahoe, aggiornato alla versione 26.0 Developer Beta 2, e aprite il Terminale. Anzi non apritene solo uno, aprite due, tre, quattro Terminali diversi, ciascuno nel suo pannello. Più o meno così:
– Immagine generata da Google Gemini.
Prendete macOS Tahoe, aggiornato alla versione 26.0 Developer Beta 2, e aprite il Terminale. Anzi non apritene solo uno, aprite due, tre, quattro Terminali diversi, ciascuno nel suo pannello. Più o meno così:
Sta diventando una abitudine. All’inizio di quest’anno, invece di aspettare, come al solito, che fosse già pronta (o quasi) la versione successiva di macOS prima di installare quella corrente, ho installato Sequoia su tutti i miei Mac. Pochi giorni fa ho deciso di saltare il fosso, installando la primissima beta di Tahoe, quella riservata agli sviluppatori, su un Mac che uso poco, più che altro per provare la nuova interfaccia grafica Liquid Glass su macOS.1
Le conclusioni dell’articolo su Phi-4 mi avevano lasciato di sasso. Come era possibile che un modello come Phi-4 Reasoning Plus, che dispone della bellezza di 14.7 miliardi di parametri a 4 bit e che è stato addestrato su problemi di tipo scientifico ed in particolare di matematica, potesse aver fallito così miseramente?
Qual’è stato l’ultimo WWDC davvero memorabile? Direi quello del 2020, anno già memorabile di suo, quando Apple presentò i nuovi Mac con processore Apple Silicon, in grado di surclassare i modelli equivalenti basati su CPU Intel.
Dopo due lunghi mesi sono potuto tornare a giocare con LM Studio e questo articolo avrebbe dovuto descrivere, quasi in diretta, le risposte di alcuni modelli che avevo appena installato. Poi però le cose mi sono sfuggite di mano, perché il primo modello messo sotto la lente di ingrandimento, Phi-4 a 4 bit di Microsoft, ha mostrato dei comportamenti strani, che valeva la pena descrivere in dettaglio. Da quel momento l’articolo che state per leggere si è scritto praticamente da solo!
Mentre descrivevo come ero passato da Wordpress a Jekyll, sapevo già che avrei dovuto cambiare di nuovo.
Da un punto di vista tecnico, Jekyll è una piattaforma fantastica: è facile da programmare, ha una documentazione ineccepibile e funziona perfettamente durante la fase di sviluppo, quando il numero di pagine e di post di test è limitato. Ma, come ho sperimentato in prima persona, una volta che Jekyll si trova a dover gestire un sito vero con centinaia di post, le prestazioni calano drasticamente e i tempi di risposta aumentano in modo intollerabile (e piuttosto imbarazzante).
– Fonte: Markus Winkler su Unsplash.
Nell’articolo precedente ho presentato l’interfaccia di LM Studio, provando poi il modello proposto di default (DeepSeek 7B) con uno dei prompt di esempio.
– Paul Allen seduto alla telescrivente collegata al computer della scuola con accanto, in piedi, un giovanissimo Bill Gates. Fonte: Celebrate 50 Years of Microsoft.
Piaccia o non piaccia Microsoft è il più grande produttore di software al mondo, ed è riuscita, in modi più o meno puliti, a far installare i suoi prodotti sulla stragrande maggioranza dei computer del pianeta.
Chi mi conosce sa che uso gli LLM (Large Language Models, ovvero modelli linguistici di grandi dimensioni) per quello in cui servono davvero, ma sono scettico, anzi molto scettico, sul fatto che siano davvero intelligenti o che possano risolvere qualunque problema, come ci ripetono tutti i giorni quelli di OpenAI, di Microsoft, di Google o di Meta. I quali, guarda caso, sugli LLM hanno investito (o buttato, vedete voi) una quantità indegna di dollari e hanno tutto l’interesse a spingere chiunque ad usarli in modo parossistico.