Pochi giorni fa, il 20 settembre per essere precisi, il Fortran ha compiuto 70 anni.1 La data scelta per il compleanno è un po’ anomala, per i software di solito si celebra la data in cui vengono presentati al pubblico,2 mentre per il Fortran è stato scelto il giorno in cui gli sviluppatori dell’IBM hanno eseguito il primo programma scritto in questo linguaggio, ben tre anni prima della presentazione ufficiale.
Dieci anni fa nasceva MelaBit, questo piccolo blog dedicato al mondo Apple, della programmazione e della scienza con un pizzico di nostalgia per il retrocomputing. Sembra ieri quando pubblicai il mio primo articolo, e invece eccoci qui, nel 2023, a festeggiare il primo decennio di vita di questo spazio online.
– Fonte: Martina Leuderalbert su Unsplash.
Alle elementari la maestra mi aveva insegnato a non sommare le mele con le pere, cioè a non mettere insieme (o paragonare) cose e fatti molto diversi fra loro. Non ha quindi senso sommare 3 litri di acqua con 5 chilogrammi di farina o chiedersi se 40 metri sono più o meglio di 20 secondi.
Julia è l’ultimo arrivato fra i linguaggi di programmazione scientifici, che ambisce a combinare la velocità del Fortran con la semplicità sintattica e l’interattività di Python.
XKCD, Good code. Per concludere nel miglior modo possibile questa serie di articoli (qui la prima e la seconda parte), cosa ci può essere di meglio di un po’ di codice?
– Fonte: David Clode su Unsplash.
Di strumenti per imparare ad usare Python ce ne sono a iosa. Fra libri e corsi online come Think Python: How to Think Like a Computer Scientist e la relativa edizione interattiva, i più tradizionali Full Stack Python e Python Practice Book, o il corso online del MIT Introduction to Computer Science and Programming Using Python, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
C’è gente che con il Terminale sarebbe in grado di far volare un Boeing. Oppure che sa costruire un alberello di Natale pieno di lucine colorate, come questo.
Nelle puntate precedenti abbiamo visto come scrivere dei semplici script in bash o in awk che risolvono un problema assai specifico, è vero, ma che possono anche costituire una buona base di partenza per affrontare argomenti più complessi (i link alle puntate precedenti si trovano alla fine dell’articolo).
– Tastiera A.W.K., Viscount Instruments.
Nelle prime tre puntate di questa serie abbiamo imparato a scrivere uno script in bash per trasformare una stringa di testo in modo che segua delle convenzioni ben determinate a priori (qui i link alla prima, seconda e terza puntata).
– Foto: Trammell Hudson su Flickr.
Lo script di conversione del titolo di un post mostrato alla fine della puntata precedente è diventato ormai quasi “utilizzabile”. Mancano solo un paio di tocchi finali, che vedremo nel corso di questa terza parte.