L’apertura della scatola del nuovo Air M2 ha riservato una piccola sorpresa. Non solo perché il modello Mezzanotte si dimostra davvero molto più elegante e moderno degli altri MacBook Air e Pro che girano per casa, ma anche perché ho ritrovato un vecchio amico, il connettore di alimentazione MagSafe, che nei MacBook Air e Pro più recenti era stato inspiegabilmente eliminato.
– Immagine generata da Flux Image AI.
Mia moglie aveva bisogno di un nuovo Mac perché il suo MacBook Air M1 era stato requisito dalla nostra figlia più grande.
– Fonte: Viktor Forgacs su Unsplash.
La transizione è conclusa, da alcuni giorni tutti i computer che uso per lavorare funzionano con un processore ARM Apple Silicon: un Mac Studio M2 Ultra di cui ho già parlato a lungo e che sta sulla scrivania del mio ufficio, un Mac Mini M1 16 GB/1 TB – rimasto semidimenticato su uno scaffale per motivi che non sto qui a dire – nell’ufficio casalingo e un Mac Book Air M1 molto molto basico (appena 8 GB di RAM e 256 GB di SSD, la metà di quello di mia moglie) per usi light e per quando devo andare in giro.
Non sono un early adopter e quindi non ho mai avuto fretta di acquistare l’ultimo prodotto tecnologico. Non è per snobismo, ma piuttosto perché, come succede con le automobili, so per esperienza che i difetti iniziali (quasi) inevitabili di questi prodotti vengono corretti solo dopo la seconda o la terza iterazione.
Dopo aver valutato le prestazioni del MacBook Air M1 con Geekbench 5, questa volta tocca a PerformanceTest, un tool meno noto ma davvero molto interessante, perché permette una analisi molto dettagliata delle prestazioni del sistema. Ma non temete, qui mi limiterò solo a un riassunto dei risultati più importanti. Chi vuole può saltare i dettagli relativi all’installazione e all’uso di PerformanceTest e leggere solo la parte finale con i risultati dei test.
Lo so, sono passati dei mesi senza che riuscissi a scrivere nulla sulle prestazioni velocistiche del MacBook Air M1. Purtroppo una serie di circostanze professionali e familiari hanno preso il sopravvento e mi hanno obbligato a trascurare il blog per tutto questo tempo.
– Foto di Antonio Scalogna su Unsplash.
Perché una non-recensione? Perché il MacBook Air M1 è uscito già da un anno e nel frattempo sono state pubblicate dozzine di recensioni più o meno complete e più o meno interessanti (come ad esempio questa su Macworld, questa su The Verge oppure quest’altra su Rocket Yard), e non ha senso ripetere per l’ennesima volta le stesse considerazioni.
– Fonte: The London Standard.
Jonathan “Jony” Ive dopo trent’anni abbandona la Apple per fondare una sua azienda, LoveFrom, che avrà la Apple come prima cliente. La notizia ha riempito per giorni le gazzette tecnologiche (e non) di tutto il mondo (come si può leggere ad esempio qui, qui e qui) e quasi tutti i commentatori, una volta superata la sorpresa dell’annuncio, si sono augurati che la collaborazione fra il cavaliere inglese1 e la casa madre californiana potesse continuare esattamente come prima.
La presentazione dei nuovi MacBook Pro ha suscitato opinioni fortemente contrastanti. Tanti utenti professionali (e io fra questi) sono rimasti fortemente delusi dalle caratteristiche delle nuove macchine, altri professionisti la pensano in modo diametralmente opposto e sono tanto soddisfatti dalle caratteristiche dei nuovi MacBook Pro da precipitarsi a comprarlo. Per farsi un’idea delle diverse opinioni basta leggere gli ultimi post su Quickloox, l’ottimo blog gestito dal mio amico Lucio “Lux” Bragagnolo.
Non sono un fanatico delle caratteristiche tecniche e delle specifiche hardware nude e crude. E non da oggi, ma dai lontani anni ‘70-‘80, quando nel settore allora molto popolare dell’audio ad alta fedeltà, dei parametri tecnici significativi come la risposta in frequenza piatta fino a ben oltre l’udibile o la distorsione ai limiti delle capacità degli strumenti di misura, non si traducevano necessariamente in una migliore esperienza d’ascolto, perché quello che contava di più era l’equilibrio generale del sistema d’ascolto e l’interazione fra i suoi componenti.