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Come gestire i permessi dei dischi esterni del Mac

Come ho già scritto più volte su questo blog, il mio iMac di casa è un modello del 2008 a cui la semplice aggiunta di un disco esterno SSD ha dato nuova vita, rendendolo ancora perfettamente usabile per i normali usi casalinghi, nonostante un’età ormai quasi veneranda. Pur essendo abituato ad usare macchine piuttosto potenti (e recenti), non noto grosse differenze nell’uso normale dell’iMac di casa, che non mostra mai (o quasi mai) quei rallentamenti che ci si aspetterebbero dalla sua età.

Connettore vo cercando

Siamo ancora lontani dalla fine dell’anno ed è difficile assegnare già da oggi la palma di post più cretino del 2016. Ma Passare da Apple a Google di Elliot Jay Stocks finirà di sicuro molto in alto nella mia lista personale. Ma perché il signor Stocks, ex direttore creativo (qualunque cosa significhi) di Adobe, ha deciso di fare il grande salto?

Come mettere un piolo quadrato in un buco rotondo

Allora inventatevi come mettere un piolo quadrato in un buco rotondo. – Apollo 13 (1995) Ho già scritto di come un semplice disco SSD connesso via Firewire 800 al mio iMac del 2008 abbia trasformato una macchina ansimante e già pronta per la pensione in un computer moderno ed adeguato ad un utilizzo casalingo.

Un rasoio USB

Alla presentazione del primo iMac nel 1998 la Apple venne criticata severamente per aver deciso di utilizzare solo porte USB per connettere il computer alle periferiche esterne, eliminando in un solo colpo tutte le altre porte di connessione obsolete (oltre che il floppy disk). Il mondo del PC [1] fece notare che loro, come al solito, avrebbero continuato a supportare le porte di connessione standard, per permettere all’utente di usare tutte le periferiche in suo possesso. Glissando sul fatto che fosse poi compito del produttore dell’hardware fornire il supporto e i driver affinché la periferica continuasse ad essere effettivamente usabile con il PC.

Una transizione memorabile

A casa ho un iMac Aluminum del 2008 condiviso da tutta la famiglia. Dato l’uso intenso, negli ultimi tempi sono stato combattuto fra l’idea di affiancarlo con un secondo Mac, preferibilmente un Air, o di cercare di renderlo più veloce. Nel corso degli anni, infatti, le prestazioni dell’iMac si sono degradate notevolmente. Il suo momento migliore è stato con Snow Leopard: il sistema era reattivo e scattante e io stesso mi stupivo osservando come fossero sufficienti solo pochi secondi per passare dalla schermata di login (quella dove sono elencati i vari utenti) ad un desktop perfettamente funzionale. Tutta un’altra cosa rispetto alla lentezza (anche alcuni minuti!) del login di Windows XP, che vedevo quasi ogni giorno sui PC dei colleghi o degli amici.