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Da melabit a melabit: Jekyll e l'hosting

Da melabit a melabit: Jekyll e l'hosting

– Fonte: Scott Rodgerson su Unsplash. Come promesso (o minacciato?) nell’ultimo articolo, quest’ultimo post è dedicato ad esplorare le opzioni disponibili per l’hosting di un sito web basato su Jekyll (o su qualsiasi altro generatore di siti statici) destinato ad ospitare il nostro blog personale (come quello che state leggendo), oppure il sito web di uno studio professionale o di una piccola azienda.
Da melabit a melabit: sviluppare un sito in Jekyll

Da melabit a melabit: sviluppare un sito in Jekyll

Dopo la prima parte dedicata all’installazione e alla configurazione iniziale di Jekyll, con questa seconda parte di note commentate si entra nel vivo dello sviluppo di un sito in Jekyll a partire da un tema già pronto. Sviluppare da zero un tema per Jekyll, invece, va molto oltre le mie competenze, ma del resto chi è in grado di farlo non ha bisogno di leggere queste notarelle.
Da melabit a melabit: Jekyll, installazione e configurazione di base

Da melabit a melabit: Jekyll, installazione e configurazione di base

Questo articolo non vuole essere una guida dettagliata alla installazione e configurazione di Jekyll; per quello ci sono le ottime guide riportate più sotto.1 L’articolo è invece una raccolta commentata delle note che ho preso mentre sviluppavo melabit.com/posts/it, e sono il risultato di giorni e giorni di prove ed errori, di cambi di direzione, di letture alla ricerca del comando giusto. A me le note servivano per ricordare quello che avevo fatto e come avevo risolto i problemi che si presentavano di volta in volta. A voi potrebbero essere utili per fare tutto più in fretta e senza intoppi.
Windows? No grazie!

Windows? No grazie!

– Fonte: Paulius Dragunas su Unsplash. Ogni tanto mi chiedo, piuttosto oziosamente per la verità, perché non installo mai Windows sui miei computer. Alla fine, la maggior parte delle applicazioni che uso ogni giorno è multipiattaforma, quindi gira indifferentemente sui tre principali sistemi operativi attuali (per chi fosse appena tornato da Marte, sono Linux, macOS e Windows, in ordine rigorosamente alfabetico).
Cinque ragioni

Cinque ragioni

– Fonte: Pinterest. Il blog è stato fermo per quasi due mesi, purtroppo è stata una estate pieni di impicci casalinghi e di lavoro, e solo ora riesco ad avere il tempo per mettermi di nuovo alla tastiera a scrivere. Nel frattempo però non ho smesso di buttare giù le idee per i nuovi post, come questo qui sotto che, anche se arriva in ritardo, non ha perso la sua attualità. Di conseguenza, buona lettura!
Tempo al tempo

Tempo al tempo

– Fonte: Johan Desaeyere su Unsplash. Finalmente anche l’orologio di Windows 11 potrà mostrare i secondi, una innovazione che, dopo essere stata “lungamente testata dagli utenti della versione Insider di Windows”, approda ora al grande pubblico.
Come controllare lo spazio occupato sul Mac con il Terminale

Come controllare lo spazio occupato sul Mac con il Terminale

Il Terminale di macOS è l’applicazione installata di default su tutte le versioni di macOS per accedere alla shell, l’interfaccia a linea di comando del sistema operativo. La maggior parte dei comandi della shell è identica in tutti i sistema operativi basati su UNIX, che oggi sono principalmente Linux e macOS. Una cosa che ci permette di usare gli stessi comandi su questi due sistemi operativi, così come sulle varie incarnazioni disponibili di BSD Unix e perfino su Windows, almeno dopo aver installato il Windows Subsystem for Linux.