Ve la ricordate la dicitura “Ottimizzato per Internet Explorer” presente sulla prima pagina di tanti siti web di qualche anno fa?
Allora si pensava che ci fosse dietro un piano preordinato della Microsoft per imporre l’uso di Windows, l’unico sistema operativo su cui girava Internet Explorer (lo pensavo anch’io). Ma in realtà l’ottimizzazione per il browser Microsoft dipendeva più che altro dalla piatta sciatteria di tanti sviluppatori web.
Sui miei Mac installo parecchi browser ma poi uso quasi sempre solo Firefox. Un po’ perché sono fedele, sono passato senza soluzione di continuità da Netscape a Mozilla a Firefox e non ho motivi seri per cambiare. E poi perché Firefox è multipiattaforma e può sincronizzare tutte le impostazioni e i dati personali (segnalibri, storia di navigazione, add-on, schede aperte, volendo anche le password) via cloud, una funzione utilissima quando si usano più Mac o si ha a che fare con computer e sistemi operativi diversi.
Uso pochissimo Skype, per comunicare o condividere file con amici o colleghi preferisco di gran lunga usare Slack. Per cui, quando ho letto che la nuova versione di Skype utilizzabile via browser rilasciata la settima scorsa supportava solo Edge e Google Chrome – rispettivamente il nuovo browser Microsoft che l’azienda di Seattle cerca disperatamente di far usare a qualcuno e il browser dominante con il quale non si può non fare i conti – ho scrollato le spalle e sono passato ad altro.
L’abbiamo letto e sentito (e magari anche detto) mille volte: per evitare che ci vengano carpite in modo fraudolento informazioni personali riservate – login e password di servizi importanti, dati della carta di credito, informazioni bancarie – è fondamentale controllare sempre che l’indirizzo (URL) del sito riportato nella barra degli indirizzi del browser sia quello legittimo.
Qualche giorno fa Consumer Reports, la principale organizzazione nord-americana di consumatori, ha annunciato di non poter raccomandare l’acquisto dell’ultimo modello di MacBook Pro perché non produceva risultati consistenti nei test di misura dell’autonomia della batteria. Nei tre modelli provati la batteria sembrava avere una durata semi-casuale, che poteva andare da poco meno di 4 ore fino ad oltre 19 ore.