– Fonte: Possessed Photography su Unsplash.
SubEthaEdit (SEE per brevità) è un editor per macOS discreto, che fa più o meno tutto ciò che ci si aspetta da un editor moderno (con alcune mancanze significative), e che in più ha la particolarità di permettere a più utenti collegati di lavorare in modo collaborativo allo stesso documento.
Nella puntata precedente ho raccontato della mia corsa contro il tempo dell’estate, una prova assurda come quelle di Giochi senza frontiere, ma senza allegria.
Inutile però dilungarsi ancora in dettagli poco comprensibili ai non addetti ai lavori. Meglio parlare invece di cosa ho fatto io per superare questa prova, cercando di sfruttare quel poco che so di LaTeX e di programmazione.
Lo so, è da un mese che non pubblico niente sul blog. Non che mi manchino gli spunti, tutt’altro, la lista di cose da scrivere si allunga ogni giorno di più. Ma è dall’inizio di agosto che mi trovo ad affrontare una scadenza importante dopo l’altra, e appena ne supero una eccone un’altra ancora più pressante. Dopo giornate come quelle delle ultime settimane, è difficile mettersi di nuovo alla scrivania la sera per aggiornare il blog.
Macchinetta del caffè. C’è anche un collega, simpatico, divertente, con un passato piuttosto “vissuto”, uno dei migliori colleghi con cui trascorrere la fatidica pausa caffè di metà mattinata.1 A un certo punto inizia a raccontare di quando, da “giovane”, aveva dovuto usare LaTeX per scrivere, di quanto poco gli piacesse e di come trovi Word infinitamente più comodo da usare.
Sempre la solita storia. Arrivi a governare, con le buone o con le cattive, qualche disgraziato paese del mondo e improvvisamente ti ritrovi con conti in banca sempre più gonfi di denaro, ben nascosti nei peggiori paradisi fiscali.
Nei giorni scorsi ho lavorato con dei colleghi a due articoli per una conferenza. Ci siamo divisi il lavoro: un articolo l’ho gestito io, scrivendo il testo in LaTeX e utilizzando Overleaf per poter lavorare in contemporanea con gli altri sul testo (di Overleaf parlerò in dettaglio in un prossimo articolo). L’altro articolo è stato scritto da un coautore in Word. Dopo averlo rivisto, ho dovuto però inserire io stesso le correzioni, perché sarebbero state incomprensibili a chiunque altro.
Markdown è uno strumento che permette di scrivere testi per il web utilizzando una sintassi semplificata rispetto a quella un po’ bizantina del linguaggio HTML e di convertire tali testi in codice HTML valido, pronto per essere incluso in una pagina web perfettamente funzionale.
Lo spunto per questo post me l’ha offerto una collega, molto giovane e molto simpatica (anche se troppo spesso le parole collega e simpatico sono in antitesi), passata da meno di un anno al Mac.
È passato appena un mese e Scrivener è di nuovo in offerta, questa volta su StackSocial e per ben 10 giorni.
Chi se lo fosse fosse fatto sfuggire la prima volta non perda questa occasione. A venti dollari è praticamente un furto.