– Fonte: Scott Rodgerson su Unsplash.
Come promesso (o minacciato?) nell’ultimo articolo, quest’ultimo post è dedicato ad esplorare le opzioni disponibili per l’hosting di un sito web basato su Jekyll (o su qualsiasi altro generatore di siti statici) destinato ad ospitare il nostro blog personale (come quello che state leggendo), oppure il sito web di uno studio professionale o di una piccola azienda.
Babbo Natale è arrivato un po’ in ritardo quest’anno, però mi ha portato un bel po’ di Raspberry e Arduino, con accessori in quantità. Tutto pagato da un Ministero, che è sempre una bella soddisfazione.
Ora ho il Mac Studio, ho i Raspberry, ho gli Arduino, ho tutti i sensori che mi servono; non ho più scuse, devo mettermi a lavorare sul serio!
Oops…! Troppe cose da fare, troppe distrazioni (in particolare in questi giorni di tarda, ma ancora infuocata, estate), e così succede di saltare completamente tutta la prima (lunga) parte delle conclusioni dell’articolo precedente. Eccole qui, e già che c’ero le ho riviste (ed estese) un po'.
Le conclusioni mancanti Nell’articolo precedente, che mette a confronto le prestazioni del Cray-1 con quelle dei computer odierni, si è visto che un qualunque computer odierno è un mostro di velocità rispetto ad un Cray-1 e che persino un umile Raspberry Pi da poche decine di euro lo sopravanza di almeno 5 volte.
Non è solo nostalgia. Parlare di Cray-1 oggi non serve solo a ricordare i bei tempi andati quando i pochi sacerdoti del computer programmavano direttamente in codice macchina, ma serve a mettere nella giusta prospettiva quello che abbiamo a disposizione oggi, paragonandolo a ciò che quarant’anni fa era considerato lo stato dell’arte, il meglio del meglio.