Esiste un modo per aggirare il blocco a ChatGPT deciso del Garante per la privacy ancora più semplice del metodo descritto nell’ultimo post, che ci permette di continuare ad usare il nostro solito browser senza dover trafficare con Opera, VPN e compagnia bella (grazie Paoloo per la segnalazione!).
Si può commentare una cretinata? Come la decisione del Garante per la privacy, che ha bandito ChatGPT dal territorio nazionale, aprendo contestualmente la solita “istruttoria” che finirà, come sempre, in una gigantesca bolla di sapone?
Ve la ricordate la dicitura “Ottimizzato per Internet Explorer” presente sulla prima pagina di tanti siti web di qualche anno fa?
Allora si pensava che ci fosse dietro un piano preordinato della Microsoft per imporre l’uso di Windows, l’unico sistema operativo su cui girava Internet Explorer (lo pensavo anch’io). Ma in realtà l’ottimizzazione per il browser Microsoft dipendeva più che altro dalla piatta sciatteria di tanti sviluppatori web.
L’abbiamo letto e sentito (e magari anche detto) mille volte: per evitare che ci vengano carpite in modo fraudolento informazioni personali riservate – login e password di servizi importanti, dati della carta di credito, informazioni bancarie – è fondamentale controllare sempre che l’indirizzo (URL) del sito riportato nella barra degli indirizzi del browser sia quello legittimo.