– Fonte: Scott Rodgerson su Unsplash.
Come promesso (o minacciato?) nell’ultimo articolo, quest’ultimo post è dedicato ad esplorare le opzioni disponibili per l’hosting di un sito web basato su Jekyll (o su qualsiasi altro generatore di siti statici) destinato ad ospitare il nostro blog personale (come quello che state leggendo), oppure il sito web di uno studio professionale o di una piccola azienda.
Pensieri oziosi della domenica.
Nel 1984 il Macintosh stupì il mondo con la sua interfaccia grafica, che permetteva di interagire con il computer tramite il mouse, i menu e le icone sullo schermo, invece di dover inserire laboriosamente i comandi arcani del DOS tramite la tastiera.
– Fonte: Daniel Falcão su Unsplash.
Il cloud computing è ovunque e ci sono decine di servizi diversi che ci permettono di usare un computer virtuale situato da qualche parte nel mondo come se fosse il computer fisico che abbiamo sulla scrivania. In questo campo i grossi calibri sono Amazon AWS, Google Cloud, Microsoft Azure, Red Hat OpenShift (in rigoroso ordine alfabetico), ma ci sono anche i servizi offerti da fornitori di servizi di hosting come SiteGround, DreamHost o Netsons oppure da provider più orientati al mondo degli sviluppatori come Digital Ocean, Codenvy, Heroku, UpCloud.