Bill Gates

50 anni di Microsoft (più un giorno)

50 anni di Microsoft (più un giorno)

– Paul Allen seduto alla telescrivente collegata al computer della scuola con accanto, in piedi, un giovanissimo Bill Gates. Fonte: Celebrate 50 Years of Microsoft. Ieri, nonostante i festeggiamenti, sono stato un po’ perfido nei confronti di Microsoft. Però va detto che il pezzo celebrativo scritto da Bill Gates per i 50 anni della sua creatura è bellissimo. Il testo non rivela niente di nuovo, sono tutte cose ben note a chi conosce un po’ di storia dell’informatica personale, ma la realizzazione grafica è spettacolare. Grazie a Bill per questo bel regalo!
50 anni di Microsoft

50 anni di Microsoft

Piaccia o non piaccia Microsoft è il più grande produttore di software al mondo, ed è riuscita, in modi più o meno puliti, a far installare i suoi prodotti sulla stragrande maggioranza dei computer del pianeta. Oggi Microsoft compie 50 anni, e sembra ieri quando i due fondatori, Bill Gates e Paul Allen, assicurarono Ed Roberts di avere pronto un interprete BASIC per il suo Altair 8800, il primo computer davvero personale, senza aver mai visto né l’Altair né il processore 8080 che lo faceva funzionare.

La perdita dell'innocenza

Microsoft è stata cattiva sin dall’inizio. Quando il software veniva distribuito liberamente fra i (pochi) appassionati dell’Homebrew Computer Club (HCC), il primo gruppo di appassionati di computer nato non a caso nella Silicon Valley, Bill Gates rivendicò ad alta voce il diritto di essere ricompensato economicamente per i prodotti software sviluppati dalla sua azienda, la neonata Micro-Soft (ancora con il trattino in mezzo al nome).

Setacciare numeri con il serpente

Anche se ho una collezione molto ampia di scansioni in pdf di vecchi numeri di BYTE Magazine, mi piace ogni tanto leggere qualche fascicolo preso in prestito dalla biblioteca dell’Istituto (del resto qualche tempo fa li ho salvati da una fine stile Fahrenheit 451). Nonostante la mia passione per la tecnologia, infatti, ci sono dei casi in cui preferisco ancora l’analogico al digitale. Fra cui ci sono i libri e le riviste.